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Compra ora e paga poi, una tendenza ben oltre gli albori

Dilazionare i pagamenti, ossia approfittare della cosiddetta modalità Buy Now Pay Later (BNPL), è un fenomeno in crescita a livello globale, non solo in Occidente ma per esempio anche in Cina, dove gli acquisti fatti con questo sistema sono in costante aumento e lo scorso anno hanno superato gli 80 miliardi di dollari (+51% su base annua). Secondo un’analisi di YouGov svolta a dicembre, peraltro, ha acquistato in modalità BNPL almeno una volta nell’ultimo trimestre del 2021, il 22% dei cittadini indiani e di quelli australiani, il 24% dei messicani e il 27% degli indonesiani.

In Italia, che invece era ferma al 9%, quasi la metà dei merchant ancora nemmeno conosceva questa opportunità, nonostante sia stata fin da subito molto apprezzata da chi ne fa uso per la velocità e la semplicità rispetto ai finanziamenti tradizionali. Un servizio cliente-centrico, capace di incontrare le esigenze degli acquirenti in un ampissimo ventaglio di categorie merceologiche e di servizi, che in parallelo aiuta anche a sviluppare la cultura di una finanza personale, intesa come una gestione attenta e prospettica del proprio denaro.

E se indubbiamente l’apice di diffusione della dilazione dei pagamenti si colloca nel futuro, di certo il trend di amplificazione di questa modalità sta beneficiando di un doppio effetto booster.

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Da un lato quello più forte e imprevisto indotto dalla pandemia, soprattutto sui giovani (Gen Z e Millennials) che si sono dimostrati più attenti e ricettivi verso una modalità che, ovviamente, incentiva gli acquisti. E dall’altro dall’evoluzione di lungo corso legata alla digitalizzazione, con tutto ciò che porta con sé in termini di dispositivi, di interfacce grafiche, di app, di algoritmi e di servizi. Di fronte a un fenomeno che sta emergendo sempre più come driver di mercato, a qualche perplessità legata ai costi da sostenere fa da contraltare l’indiscutibile fidelizzazione dei clienti, ancora più decisiva in un periodo che è sì di ripresa, ma anche di incertezza.

 

Contributo a cura di Gianluca Dotti, Giornalista scientifico, collabora con Wired, il Sole24Ore